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6.11.2010, Pompei: crollata la Domus dei Gladiatori

Dettagli evento

6.11.2010, Pompei: crollata la Domus dei Gladiatori

Ora: 6 Novembre 2010 a 22 Novembre 2010
Luogo: Pompei
Tipo di evento: crollo, area_archelogica, pompei
Organizzato da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Attività più recente: 22 Nov 2010

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Descrizione evento

Il crollo è avvenuto questa mattina probabilmente a causa delle infiltrazioni d'acqua: transennata l'area
Gravissimo danno al patrimonio artistico italiano a seguito di un crollo verificatosi nel sito archeologico di Pompei dove è crollata l'intera Domus dei Gladiatori, così chiamata perché al suo interno si allenavano gli atleti nell'antica Pompei. L’edificio era una sorta di palestra dove i gladiatori si allenavano e nella quale deponevano le armi all’interno di alcuni incassi ricavati nei muri. Secondo quanto si apprende dalla Sovrintendenza, vi erano anche dipinti nella parte sottostante il perimetro della sala. L’edificio, che si apre su via dell’Abbondanza, la strada principale della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d. C., era visitabile solamente dall’esterno ed era protetto da un alto cancello in legno.
LE CAUSE - «Questa mattina presto - spiegano i custodi - è crollato prima il muro della Domus, e poi, data la pesantezza del soffitto che è in cemento armato, è crollata l'intera Domus dei Gladiatori. Sembra - dicono - che siano state le infiltrazioni d'acqua a causare il danno». Anche secondo quanto si apprende dalla Sovrintendenza le cause del crollo possono essere attribuite o alle piogge che hanno creato delle infiltrazioni all’interno di un terrapieno esistente al lato della Schola, oppure al peso del tetto della palestra stessa.
DENUNCIA IGNORATA - Numerose erano state le denunce portate avanti da diversi esponenti politici sullo stato di degrado dell'area archeologica. «Sono mesi che denuncio, con articoli ed interrogazioni, il degrado allarmante degli scavi di Pompei. Il gravissimo crollo di stamattina è la dimostrazione che il Governo e il Ministro Bondi hanno sottovaluto la situazione e raccontano, da tempo, un bel po' di sciocchezze» afferma ora in una nota Luisa Bossa, deputata del Pd e ex sindaco di Ercolano.
IL SINDACO - Disappunto, convinto. Il sindaco di Pompei (Napoli), Claudio d'Alessio, lo dice senza mezzi termini: «Questa ennesima brutta notizia poteva essere evitata». Il cedimento dell'edificio, secondo d'Alessio, è un crollo annunciato: «succede quando non c'è la dovuta attenzione e cura» per un patrimonio secolare che andrebbe «preservato da ogni tipo di sollecitazione, anche atmosferica. C'è il dispiacere tipico di una comunità - ha sottolineato D'Alessio - di un territorio su cui vi è il museo all'aperto più grande del mondo e che purtroppo viene trascurato».
L'ALLARME DEL MINISTERO - «Questo ennesimo caso di dissesto ripropone il tema della tutela del patrimonio culturale e quindi della necessità di disporre di risorse adeguate e di provvedere a quella manutenzione ordinaria che non facciamo più da almeno mezzo secolo». È quanto afferma Roberto Cecchi, segretario generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in merito al crollo della Schola Armaturarum a Pompei. La cura di un patrimonio delle dimensioni di quello di Pompei - aggiunge Cecchi - e di quello nazionale non lo si può affidare ad interventi episodici ed eclatanti.
BONDI - «Quanto è accaduto ripropone la necessità di disporre di risorse adeguate per provvedere a quella manutenzione ordinaria che è necessaria per la tutela e la conservazione dell'immenso patrimonio storico artistico di cui disponiamo» ha spiegato successivamente il ministro dei Beni e delle Attività Culturali Sandro Bondi. «Il crollo - conferma il ministro - ha interessato le murature verticali Schola Armaturarum che erano state ricostruite negli anni Cinquanta, mentre parrebbe essersi conservata la parte pi— bassa, la parte cioè che ospita le decorazioni affrescate, che quindi si ritiene che potrebbero essere recuperate.
(Il Corriere della Sera - Redazione online - 06 novembre 2010)

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Commento da Maurizio Caminito su 17 Novembre 2010 a 19:42
Riguardo al crollo di Pompei Andrea Carandini, presidente
del Consiglio Superiore dei Beni Culturali nonché celebre archeologo, ha
dichiarato che "Quello crollato è solo il restauro di Maiuri risalente
agli anni quaranta. A Pompei nella Domus dei Gladiatori non è successo
nulla di grave, quella caduta giù è una struttura di cemento costruita
nel secolo scorso, una superfetazione, quando invece oggi si usa il
legno lamellare... Le uniche opere autentiche sono le pitture della
parte inferiore della domus, il resto è un falso. Tutti erano impegnati
a dare risalto alle macerie, ma senza guardare a cosa è caduto a terra.
Quel crollo è tutt'altro che drammatico, è una benedizione artistica, il
cemento che è stato aggiunto andrebbe tolto e senza troppi rimpianti".

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