Il MAMbo, il Museo Morandi, Casa Morandi e il Museo per la Memoria di Ustica aderiscono, assieme a centinaia di musei, biblioteche, siti archeologici, luoghi di spettacolo in decine di città italiane, alla mobilitazione Porte chiuse, luci accese sulla cultura, promossa da Federculture e Anci in collaborazione con il FAI .
Ecco il comunicato stampa: "L’azione di protesta di oggi 12 novembre 2010 è tesa a contestare pubblicamente i gravi provvedimenti rivolti alla cultura compresi nell’ultima manovra finanziaria del governo varata a luglio, in particolare alcune norme della Legge 122/2010 che prospettano uno scenario di difficile sopravvivenza per enti e organismi culturali.
Pur senza chiudere le porte ai visitatori, i Musei si propongono di attirare l’attenzione sugli effetti dirompenti che la nuova finanziaria avrà su tutto il settore: ai consistenti tagli diretti al Ministero dei Beni e le attività Culturali di 280 milioni, al decurtamento del Fondo unico per lo spettacolo, si aggiungono le riduzioni a carico delle Amministrazioni locali stimate essere circa 800 milioni nel prossimi biennio. La contestazione è rivolta inoltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle norme che dispongono il tetto di spesa per l’organizzazione delle mostre del 20% rispetto a quanto speso dalle amministrazioni nel 2009, operando di fatto un taglio del 80% delle risorse.
I Musei vedrebbero così una significativa riduzione non solo della loro attività espositiva, ma anche dei servizi dedicati al pubblico, dalla didattica, alla ricerca, alle conferenze, che in questi anni hanno caratterizzato e fatto crescere il rapporto con i visitatori e il territorio.
L’Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna, il cui bilancio è in larga parte coperto tramite il reperimento di risorse da sponsor e privati, si troverebbe infatti nell’impossibilità di impiegare tali fondi in progetti culturali in corso e futuri, andando paradossalmente a gravare proprio sul sostegno pubblico.
Il MAMbo, il Museo Morandi, Casa Morandi e il Museo per la Memoria di Ustica ringraziano il pubblico presente e auspicano una maggiore consapevolezza dello stato di crisi che coinvolge oggi le istituzioni museali italiane."