Maria Lai. Tenendo per mano il sole

A partire dagli anni sessanta l’esperienza artistica di Maria Lai (Ulassai, 1919 – Cardedu, 2013) si addentra in territori completamente nuovi. Non è solo l’uso di materiali poveri (tela, filo, spaghi, telai, cuciture) ciò che contraddistingue la sua opera, anche se è sicuramente ciò che l’ha resa sempre più riconoscibile nel panorama artistico dei decenni successivi. Sono le modalità artistiche della sua ricerca, “l’attitudine politica e sociale delle sue azioni”, l’aspetto filosofico e didattico che ritroviamo dietro alle sue opere (anzi intrecciato nelle sue opere) ciò che la rende viva e attuale.

All’inizio c’è una fiaba, “Tenendo per mano il sole”, che testimonia di uno dei punti di riferimento per la sua arte: l’infanzia, l’atteggiamento infantile nei confronti del mondo, le emozioni dei bambini, con cui Maria Lai “gioca” e inventa storie. Poi via via altri incontri e altre storie, dalle donne tessitrici, alle memorie degli anziani, agli stessi muri dei piccoli paesi dell’entroterra sardo, che diventano protagonisti e scenari delle sue istallazioni, uniti da un unico obiettivo: “Incontrare e partecipare”. Negli ultimi anni si concentra su interventi a scala urbana, come i “Telai” realizzati per il paese di Aggius, oppure “La scarpata”, realizzata ad Ulassai, o “Andando via”, ultima opera del 2012, accanto al monumento funebre di Grazia Deledda, una scrittrice da lei molto amata.

La mostra (https://www.youtube.com/watch?v=G3_wA3Wg5js) realizzata in occasione del centenario della sua nascita al Maxxi, sarà visitabile fino al 12 Gennaio 2020.