movimENTI CULTURALI

Archivi, biblioteche, libri e musei. Attività e progetti di innovazione

Mettiamoli nello zainetto e portiamoli nel 2015. Tre progetti per il paese

1.  Lo sviluppo dell’Open Access in Italia.

A un anno di distanza dalla dichiarazione di Berlino sull’Open Access del 2003, anche nel nostro paese questi principi furono accolti a seguito al convegno promosso dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e tenutosi a Messina il 3 e 4 novembre 2004, con l'obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere il maggior numero di persone intorno ai temi dell'accesso aperto e, di conseguenza, di favorire la diffusione di questa pratica nel modo più ampio possibile.

Il documento messinese non solo sottolineò il sostegno delle università italiane alle iniziative in favore dell'accesso aperto, ma che assunse - come si legge nella Dichiarazione stessa - una vera e propria "funzione di guida nella ricerca di nuovi modelli di disseminazione della letteratura accademica che si pongano in posizione complementare rispetto al modello tradizionale di editoria scientifica".

Questo evento cruciale per la diffusione dell'accesso aperto in Italia è stato "celebrato", a un decennio di distanza, nella stessa città in cui si è tenuta la prima manifestazione: a Messina infatti, il 3 e il 4 novembre 2014, sono convenuti bibliotecari, ricercatori ed esperti italiani e stranieri, i quali hanno approfittato del prestigioso anniversario per fare il punto della situazione e relazionare su una vasta serie di proposte, strategie e progetti in corso.

Ne dà conto l’ultimo numero del 2014 di Bibliotime, il periodico online diretto da Michele Santoro, che riporta un'ampia sintesi di questo avvenimento (http://www.aib.it/aib/sezioni/emr/bibtime/num-xvii-3/editoria.htm).

 

2. Il progetto GLAM per Wikipedia

Il Progetto GLAM (Gallerie, Biblioteche, Archivi e Musei) in Wikipedia parla italiano. Se ne sta occupando un gruppo dedicato a migliorare i contenuti di Wikipedia su argomenti relativi al settore culturale, agevolando la collaborazione con enti e istituzioni.

Il Progetto nasce come area di coordinamento per bibliotecari, archivisti e storici dell’arte che desiderino collaborare con Wikipedia per la creazione di contenuti ad accesso aperto, collegandosi al progetto internazionale Wikipedia e si articola in linee di attività differenziale per archivi, biblioteche, musei (https://outreach.wikimedia.org/wiki/GLAM/Model_projects).

Per esempio Wikimedia Italia, l'associazione italiana corrispondente della Wikimedia Foundation, ha messo a disposizione una mailing list aperta a bibliotecari e wikipediani, per discutere, confrontarsi e collaborare: http://wikimedia.it/bibliotecari. E il 28 novembre 2014 si è svolta a Firenze alla Biblioteca Nazionale Centrale  la prima conferenza ufficiale sui progetti wiki, organizzata congiuntamente dalla Biblioteca, dall’associazione professionale (AIB) e da Wikimedia Italia. La conferenza è il quarto evento nazionale organizzato da bibliotecari e Wikimediani italiani, dopo l'evento 2013 presso la Biblioteca Marucelliana e due "Bibliohackathon" tenutisi a Firenze e Trento nello stesso anno.

Tra i progetti italiani più importanti del 2014: Wiki Loves Monuments in Pompei, con oltre 21.000 foto scattate da migliaia di partecipanti. Alla notizia hanno dato rilievo i media più importanti in tutto il paese; il Manifesto Open Data Archeologici (MODA), per promuovere l'accesso aperto e dati aperti per il settore dell'archeologia, a cura del Gruppo Mappa dell'Università di Pisa; il progetto Un Wikipediano in Residence presso la BEIC, che ha visto dozzine di utenti collaborare alle attività.

Per informazioni: l’Email del team di GLAM è:  glam@wikimedia.org

 

3. Il sito soldipubblici.gov.it

 

Alla fine del 2014 arriva in Italia una bella sorpresa, che promette di consolidarsi e migliorare nel 2015: http://soldipubblici.gov.it, un sito che aiuta a capire come vengono spesi i soldi pubblici. Comune per comune, provincia per provincia, regione per regione e - presto, a gennaio - anche ministero per ministero. Siti simili esistono in tanti altri paesi, tra cui Stati Uniti e Regno Unito, ma per l’Italia è una prima volta.

Soldipubblici serve a combattere la corruzione. Ma ancora prima, serve a ottimizzare la spesa pubblica, a far sì che non ci siano sprechi. Perché, per fare un esempio, scoprire che la spesa pro capite di un comune rispetto ad un altro è doppia fa sorgere il dubbio che qualcuno stia sbagliando qualcosa. E il successo delle consultazioni del sito nelle prime ore (circa mille accessi al secondo!) dimostra il successo del progetto.

La realizzazione è opera di un team guidato dal professor Giovanni Menduni (che ha al suo attivo le migliori operazioni trasparenza di questo paese, quale per esempio il sito OpenExpo) e il supporto dell'Agenzia Digitale diretta da Alessandra Poggiani.

E promette di essere solo l'inizio. A gennaio arriveranno le spese della amministrazione centrale, quella dei ministeri. A marzo la vera svolta: quando la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria per gli enti locali, si avrà un dettaglio maggiore, fino a scoprire il costo unitario di ogni bene acquistato.

Anche per il settore dei beni e le attività culturali, per la gestione di musei, archivi, aree archeologiche e biblioteche sarà uno strumento utile, stando attenti a non identificare automaticamente maggiore spesa con maggiore spreco.

Aggiornata l'ultima volta da Maurizio Caminito 23 Dic 2014.

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