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Archivi, biblioteche, libri e musei. Attività e progetti di innovazione

Quando Audrey Hepburn vide per la prima volta Picasso…

Il MoMA mette online l’archivio di tutte le sue mostre. Dopo un lavoro di due anni e mezzo, che ha coinvolto un’equipe appositamente creata di storici dell’arte e di archivisti, il MoMA ha annunciato il suo nuovo grande progetto: tutto l’archivio delle 3.535 mostre organizzate dal 1929 ad oggi è consultabile liberamente in un sito web: http://www.moma.org/calendar/exhibitions/history, ciascuna con tanto di foto, catalogo e comunicato stampa.

Dopo aver messo online gran parte della propria collezione rendendola accessibile sotto forma di immagini in alta risoluzione (oltre 70.000 opere), con questo nuovo progetto, unico nel suo genere, il museo newyorkese conferma il suo interesse per il digitale e la sua vocazione alla condivisione del sapere. Particolare significativo di questa iniziativa, finanziata dalla Leon Levy Foundation, c’è infatti l’approccio open source: il codice del progetto è stato messo a disposizione tramite il sito GitHub, un social network dedicato ai programmatori (per saperne di più: http://www.iprog.it/blog/varie/cose-github-come-si-usa/).

 

Tra le migliaia di mostre, alcune ormai mitiche, che si possono trovare nell’archivio (dopo essersi registrati gratuitamente) c’è la mostra che inaugurò il museo nel novembre del 1929, dedicata ai quattro più celebri post impressionisti Cézanne, Gauguin, Seurat e Van Gogh, con il suo catalogo di 156 pagine, “Modern Architecture” del 1932, “Cubism and Abstract Art” del 1936.  C’è poi “Bauhaus 1919–1928,” realizzata nel 1939. O ancora, la grande mostra-evento dedicata a Pablo Picasso nel 1957 fino all’omaggio a Tony Oursler (di cui si apprende che è stato presente in ben 12 mostre al Moma) del gennaio di quest’anno. Oppure, “sfogliando” questo archivio si può scoprire che il Moma ha dedicato dagli Anni 80 ad oggi ben 8 mostre alla Video Art e 12 a Laurie Anderson (ma una sola ad Anselm Kiefer).

“Questo progetto è stato concepito come un archivio vivente, e non come una pubblicazione web una tantum”, ha dichiarato Fiona Romeo, direttrice del settore Digital Content and Strategy del MoMA, “verrà aggiornato continuamente con le nuove mostre e i documenti verranno aggiunti man mano che vengono prodotti.” La prossima tappa del progetto prevede la digitalizzazione dei video e film conservati nell’archivio del Department of Film del museo, che ha 80 anni di storia.

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