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Sembra che tutto sia in trasformazione…tutto… tranne odio e amore, passeggeri di un’idea di permanenza che fin, dalla Creazione,  pervade ogni sentire segnando, con il suo passo, ideologie religiose, politiche, tifoserie… le storie personali e la storia del mondo.

Da Caino ed Abele, l’odio, latitante, inebria le lotte dell’ uomo contro l’ uomo, della fazione contro la fazione, di un regno contro un altro regno, di nazione contro nazione.

Da Adamo ed Eva, l’amore, latente, sconvolge, inebetisce, stordisce, fallisce, nasce e muore, trasformando la storia personale e la storia del mondo.

Allo stesso modo,da sempre, l’uomo lascia tracce permanenti delle sue gesta… di quelle mosse dall’odio e di quelle mosse dall’amore… ne lascia traccia sui muri!

Dai geroglifici ai graffiti, dai primitivi ai graffitari dei nostri giorni, la lotta per la sopravvivenza, per la giustizia, per l’affermazione della propria idea politica, religiosa, filosofica, calcistica, attraversa il tempo “graffiando” i muri!

Dal finestrino invecchiato di un tram vecchio stile sbalza, appena coperto da una gigantesca azzurrissima R, il frammento di un decennio di democrazia malata in una scritta nera su un muro stanco di periferia: “CO ‘STO CALDO CE VOLEVA PROPRIO UN GOVERNO OMBRA!”

Erano gli anni in cui il 68 sembrava già lontano, mesi e mesi, anni ed anni in cui le falangi estreme della destra e della sinistra si ammazzavano per le strade delle città… erano gli anni in cui l’ideologia politica forniva l’alibi per ammazzare uno sconosciuto, solo perchè non aveva le tue stesse idee… e la città sui muri portava i segni delle guerre intestine, quelle tra fazioni, tra falangi estreme, tra “Guelfi e Ghibellini” di nuova generazione… A un passo da quei muri, troppo spesso, mazzi di fiori legati ad un palo, ricordavano che ogni guerra si porta dietro il peso delle sue vittime e del suo piombo.
E lo Stato stava a guardare compiaciuto il popolo che si scannava, mentre continuava a giocare le sue battaglie navali tra pochi eletti e, a tavolino, si divertiva con il suo poker di potere o il suo Risiko di scandali e diplomazia, di macello e massacro, assegnando a guerriglieri confusi le proprie vittime designate.

Nel decennio successivo, la fede politica lascia il passo alla fede da stadio, quella delle tifoserie… l’odio non muore mai, permane… pur nelle sue trasformazioni, translando di luogo in luogo, di cuore in cuore, da classe a classe…

Stessa storia, stessi meccanismi… dalle strade agli stadi, l’estremizzare del tifo è malattia contagiosa e a caratteri cubitali propaga sui muri minacce ed insulti… a volte vestendoli di un sorriso strappato a chi legge.

“ARBITRO CORNUTO SEI SOLO UN RIFIUTO. NON TE SALVA MANCO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA”

Ironia dei tempi che spinge il massacro fuori e dentro gli stadi!

ma finchè un popolo si occupa di calcio non ha tempo di occuparsi di altro e allora… perché fermarlo?

In mancanza di fede politica, di fede religiosa, in un’ epoca svuotata di ogni valore e principio, dall’impegno e dal fare, il surrogato offerto dalla fede calcistica serve su un piatto d’argento, il motivo nuovo per perpetrare odio.

La storia prosegue, le vicende si ripetono nelle dinamiche e soprattutto nei risultati.

Travolta da una vita in corsa, percorro in lungo ed in largo pensieri e strade già percorse, con passo veloce… perchè nella mia vita c’è sempre un autobus che sto perdendo. Cammino nella mia città e come pellicole già viste, davanti ai miei occhi, scorrono scritte trafitte da crepe, invecchiate nell’anonimato.

Cammino frettolosa, calpestando i graffiti della nuova era: “PERDONAMI… SEI TUTTA LA MIA VITA…. TI AMERO’ PER SEMPRE”

L’amore di una VALE, di un MATTEO, di una SABRY, al contrario dell’odio, si scrive sui marciapiedi. La gente passa… legge… prosegue… calpesta.

L’ODIO continua a troneggiare sui muri, dominando le strade… L’AMORE si sdraia su un marciapiede… e, come sempre, si lascia calpestare!

 

Paola Tinchitella © tutti i diritti riservati

(cliccando qui si può ascoltare l'audio della riduzione per "Storie... 

 

Storie Minime è progetto a cura di Sabina de Tommasi - Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo - Anno 2011

 

 

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