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Dalla Piece teatrale "Tutto normale" di Rolando Attanasio

Un uomo solo che crede di parlare con sua moglie, un manichino, di cui non se ne avvede neppure, forse perchè non ha avuto tempo?La solitudine, l'incomunicabilità di una società troppo divisa, lacerata, autodistutta, difficile è quindi dare spazio alla comunicazione e all'amore tra due esseri umani.

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Commento da Rolando Attanasio su 12 Febbraio 2011 a 20:19

Oggi, credo ci sia la possibilità di lavorare e scrivere per  un teatro che diventi, o sia, un nuovo strumento di denuncia dei fatti; eventi che spesso, incessantemente, accadono intorno a noi, apparentemente normali, da divenire o essere percepiti come attualità scontate. Fatti che possono essere anche aberranti, stando sempre all’oggi, mostruosità rese quotidianità banali, obbligandoci ad essere sempre più indifferentemente, cinici, senza aderenza all’oggi, ognuno solo, spesso come un atomo scisso.

Situazioni che si verificano di continuo ovunque:  su Internet, sui giornali, riviste di moda, in TV o nel mondo  in generale.

Tutte cose, situazioni apparentemente senza rilievo; queste storie, questi comportamenti sociali condivisi, appaiono e vengono spesso rappresentati come eventi innocui, non gravi, quasi scontati;  in realtà, forse, è solo il giudizio delle cose e dei contenuti che è cambiato. Il mio lavoro si può andare a collocare anche in un “teatro di denuncia”, la stessa denuncia è fatta con un linguaggio attuale, un linguaggio paradossale e semplice, è denuncia della denuncia,  spesso provocatoria, perché no, anche antisociale!

Commento da Rolando Attanasio su 12 Febbraio 2011 a 20:05

Cosa diranno di noi?                    4’37’’min.

 

Cosa diranno le future generazioni di noi? Noi figli del sessantotto?

I figli della guerra delle relazioni, in questo scenario, dove tutto è in frantumi, avere un rapporto con un oggetto, come se fosse un oggetto vivo, dotato di emozioni è possibile allora?

Possiamo farcela a creare una comunicazione “reale” tra i partner ? L’enigma relazionale Freudiano “Uomo-Donna” s’imporrà nuovamente creando assurde compagini?

Un uomo solo che crede di parlare con sua moglie, un manichino, di cui non se ne avvede neppure, forse perchè non ha avuto tempo d’accorgersene?

La solitudine, l'incomunicabilità di una società troppo divisa, lacerata, autodistrutta; in questo folle treno in corsa, in questo terreno, dove è difficile creare lo spazio per una comunicazione tra due esseri umani.

Allora tutto diviene difficile, ma possibile, assurdo, contradditorio, come la società stessa che intesse pseudo relazioni ovunque. Se è così allora tutto il mondo vive una fase di: “comunicazione dell’incomunicabilità”,dove tutto sembra veloce e vivo, ma è invece inerte, inconsistente, in crisi profonda.

Uomini fingono un dialogo autentico, non sanno più cos’è la realtà, e si ritrovano spesso soli, a dialogare con i fantasmi del proprio inconscio, come “ manichini” con dei “ manichini  “.

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