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Il 20 febbraio 2012, gli abitanti di Monteverde, e non solo, si sono ritrovati al Teatro Vascello di Roma per leggere "Ragazzi di vita" di P.P.Pasolini.

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Commento da Maurizio Caminito su 24 Marzo 2013 a 17:36

Il 20 febbraio 2012, gli abitanti di Monteverde, e non solo, si sono ritrovati al Teatro Vascello di Roma per leggere integralmente Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, il romanzo che ha inaugurato il progetto Un libro un quartiere. Nove bellissime ore, tanto è durata la maratona orchestrata da Silvia Nono: una esperienza difficile da dimenticare, la cui atmosfera rivive nel video di Maria Cristina Reggio Monteverdelegge Insieme, all'interno del quale tutti i volti, tutte le voci dei partecipanti formano un intreccio particolarissimo di fili narrativi. 

"Ancora nei primi anni del dopoguerra, Monteverde era un villaggio che si affacciava su Trastevere, fuori delle mura della Roma antica, abitato da poeti e letterati, dove i villini borghesi in stile Art nouveau sconfinavano con i primi palazzoni costruiti per gli ex abitanti del centro storico cui il regime fascista aveva abbattuto le misere dimore dei secoli passati. Lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini abitò a Monteverde e vi ambientò il suo romanzo più celebre, Ragazzi di vita (The Ragazzi). Oggi è una zona residenziale, abitata ancora da scrittori, cui si sono aggiunti attori, registi, artisti, pubblicitari. In questo luogo elegante non si parla più il dialetto romanesco (una mistura di forme derivate dal latino medioevale e dal mondo contadino della campagna romana), dimenticati gli accenti che caratterizzano i protagonisti dei racconti pasoliniani, cancellata una cultura millenaria. Eppure, da queste parti, in una notte d'inverno, attori e borghesi, ragazzi omologati dall'english mondiale e vecchi immemori hanno tirato fuori la lingua di Pasolini, le sonorità più arcaiche, in una 'maratona di lettura' lunga 9 ore durante le quali si sono rincorse 115 voci.

Insieme è un film costruito in quella notte. Frasi rubate, suoni rimontati, echi di una impresa collettiva. Il quartiere riscopre una lingua ormai sotterranea e mette sul medesimo palco, ciascuno con un frammento letterario di uguale misura, i più grandi attori del teatro italiano e i pazienti di un centro psichiatrico, i giornalisti e i politici, i poeti e gli studenti, non pochi cittadini anonimi. La storia dei picari romani che corrono verso la morte diventa un dramma sociale. Le immagini, nel riassunto dei primi piani di una interminabile notte, si trasformano in un casting felliniano, le facce della Roma di sempre".

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