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Grandi interpreti per i capolavori della musica da camera

Dettagli evento

Grandi interpreti per i capolavori della musica da camera

Ora: 27 Aprile 2016 da 20:30 a 23:00
Luogo: Teatro Palladium
Via: Piazza Bartolomeo Romano, 8
Città: 00154 Roma
Tipo di evento: concerto
Organizzato da: Giovanna Gualberti
Attività più recente: 22 Apr 2016

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Descrizione evento

27 aprile, ore 20.30 - Teatro Palladium - Roma

 

Grandi interpreti per i capolavori della musica da camera:

Carlo Maria Parazzoli e i Solisti dell’Orchestra Roma Sinfonica

Carlo Maria Parazzoli, Lorenzo Fabiani, violini

Leonardo Li Vecchi, viola

Luca Peverini, violoncello

Michelangelo Carbonara, pianoforte

 

Introduce Luca Aversano

 

PROGRAMMA

  • R.Schumann – quintetto in mib mag. per pianoforte ed archi op.44

Allegro non troppo

Andante, un poco adagio

Scherzo: Allegro

Finale: Poco sostenuto – Allegro non troppo – Presto, non troppo

 

  • O.Respighi – quintetto in fa min. per pianoforte ed archi

Allegro

Andantino

Vivacissimo

 

L’Orchestra Roma Sinfonica presenta un concerto dedicato a due capolavori del repertorio cameristico, con un quintetto d’eccellenza formato dai suoi solisti - alcuni dei quali, come gli archi, anche prime parti dell’orchestra - in collaborazione con Carlo Maria Parazzoli, primo violino solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.

   

Composto da Schumann nel 1842 e dedicato alla moglie, il Quintetto in mi bemolle maggiore definisce una delle tappe fondamentali nella storia della musica da camera: associando il pianoforte con il quartetto d'archi il compositore  virtualmente “inventa" un nuovo genere nel quale porta a massima maturazione le possibilità espressive di queste forze in combinazione, armonizzando sapientemente il rigore stilistico del quartetto d’archi-studiato con diligenza attingendo alle composizioni di Haydn, Mozart e Beethoven - con la libertà d’espressione e la ricchezza della sua scrittura pianistica romantica.

 

Nel 1902 Respighi, allievo in Italia di Martucci, torna dalla Russia dove aveva studiato con Rimsky-Korsakov, e scrive il suo Quintetto in fa minore. L'opera è destinata a Bruno Mugellini, anch'egli allievo di Martucci, concertista e docente di pianoforte. 

La stima che legava Maestro e allievo era straordinaria, tanto che un giorno Martucci ebbe a dire di Ottorino: «Respighi? Lui non è un allievo, è un maestro!». Proprio nel Quintetto, così carico di pathos, di esplicita comunicatività, di gestualità melodica ed espressiva, non sono poche le tracce e gli scenari ereditati dal linguaggio martucciano, nel senso di una continuità ideale tra i due grandi Maestri italiani.

  

Biglietti

Platea € 15,00

Galleria € 10,00

Ridotto studenti

 

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