Archivi, biblioteche, libri e musei. Attività e progetti di innovazione
Ora: 18 Gennaio 2013 da 10:00 a 12:00
Luogo: Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea (Sala del Mito)
Via: Viale delle Belle Arti, 131
Città: Roma
Sito web o mappa: http://www.gnam.beniculturali…
Telefono: Tel. 0039 06 322981 mail s-gnam@beniculturali.it
Tipo di evento: presentazione, incontro, arte, arte contemporanea, , computer, art"
Organizzato da: GNAM
Attività più recente: 19 Gen 2013
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Venerdì 18 gennaio 2013, ore 10.00
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
(Sala del Mito)
A cura di Angelandreina Rorro
Introduce Maria Vittoria Marini Clarelli
Relatori: Mario de Candia, Stefania Fabri, Saverio Verini
Modera: Angelandreina Rorro
L’incontro sull'artista di computer art sarà presentato da critici che hanno studiato e conosciuto l’artista e il suo lavoro.
Nel corso dell’incontro sarà proiettato un video realizzato per l’occasione Sogni. Dancer sa vie con musiche di Nicola Sani e sarà presentato il libro di Ida Gerosa I colori delle emozioni edito da Maretti editore, nel quale insieme alle riflessioni dell’artista sono contenuti dialoghi e interviste con studiosi e critici, nonché una sezione dedicata agli scambi di mail avuti con studenti e laureandi.
L’artista donerà al museo un’opera creata all’interno del movimento femminista dal titolo Vincoli della seduzione del 1981. E’ in corso, inoltre, fino al 17 febbraio 2013 presso l’Istituto nazionale per la grafica l’installazione di Ida Gerosa, Echi della memoria, quale omaggio alla figura di Federica di Castro.
Commento
Incontro molto interessante e partecipato. Ecco l'incipit del mio intervento:
"LA PASSIONE DEL PRESENTE IN IDA GEROSA
di Stefania Fabri - GNAM 18 gennaio 2013
Prendendo spunto da un libro di Giacomo Marramao[1] sulla filosofia necessaria nel contemporaneo come passione del presente, penso di poter attribuire al lavoro di Ida Gerosa proprio il senso di una ‘passione del presente’ intesa non solo come coinvolgimento nel destino del proprio tempo ma anche nel suo rappresentare una soggettività che attraverso il suo specifico linguaggio artistico dimostra di voler essere implicata nel presente, nel sostenerne il peso e nell’affrontarne le sue logiche necessitanti. L’arte, anche quella contemporanea, ha spesso lo sguardo rivolto all’indietro, alla ricerca di senso nel passato, oppure prefigura un ‘avanti’ solo in maniera provocatoria e contestataria.
E per chiarire meglio che cosa s’intenda per ‘passione del presente’ citerò Ida Gerosa stessa nel suo testo “Il pozzo dei desideri”:
“Nasce perciò l’urgenza di raggiungere un’armonia con la realtà, per compiere un lavoro di demistificazione e nel contempo di far conoscere a fondo la mitologia della nostra epoca, quanto di positivo e quanto di negativo è in essa contenuto; far conoscere questa realtà che ci appare più complessa ed infinitamente più fluida perché la materia ci viene data come pura emanazione di energia. È facile poi comprendere come un simile nuovo approccio con il mondo faccia nascere tanti interrogativi, perché viene sradicata l’idea di ricondurre tutto allo stretto controllo dei sensi.” [2]
Nel lavoro di Ida non è difficile rintracciare proprio questa ricerca cross-modale che supera il cosiddetto controllo dei sensi, ritrovando nella composizione delle immagini, nel loro movimento, nella sinergia con i suoni musicali ma soprattutto generando nel pubblico emozioni non riconducibili a sentimenti e contenuti specifici, un territorio che percepiamo come inesplorato, un territorio abitato forse da una conoscenza transculturale che si richiama a quell’umanesimo digitale a cui fa appello Jaron Lanier, guru della realtà virtuale, nel suo “Tu non sei un gadget”. Quando Lanier parla di come sia necessario resistere all’appeal del totalitarismo cibernetico, su cui tutto il suo libro intende mettere in guardia, arriva a dire che “l’umanesimo fornisce un approccio alla tecnologia ancora più ricco, eroico e seducente” e aggiunge “parlo di estetica, di emozioni, non di argomentazioni razionali”.[3] Su questa linea secondo me si può collocare la ricerca estetica di Ida Gerosa. Tanto più importante oggi nel contesto offerto dall’attuale sviluppo di Internet."
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