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TRANSITION TOWN. LA CITTÀ CHE NON C’È. Una conferenza e una mostra

Dettagli evento

TRANSITION TOWN. LA CITTÀ CHE NON C’È. Una conferenza e una mostra

Ora: 5 Ottobre 2013 a 31 Ottobre 2013
Luogo: Casa dell'Architettura
Via: Piazza manfredo Fanti
Città: Roma
Tipo di evento: mostra, conferenza, architettura, design
Organizzato da: ISIA Roma
Attività più recente: 29 Ott 2013

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Descrizione evento

TRANSITION TOWN. LA CITTÀ CHE NON C’È: PROGETTI DELLE SCUOLE DI DESIGN”

Conferenza e mostra alla Casa dell’Architettura di Roma

Sabato 5 Ottobre alle ore 16.30

 

L’ISIA Roma attraverso un percorso metodologico transdisciplinare di circa un decennio interpreta

il prodotto industriale contemporaneo come espressione di relazioni emergenti e sistemiche;

per “In Viaggi Con Calvino”, si fa promotore della conferenza Transition Town in cui verranno affrontati

i temi legati ai nuovi modelli di insediamento urbano, sviluppati attorno al significato di Transizione quale

paradigma con cui leggere alcuni processi chiave nell’era del mercato globale.

La mostra collegata, presenterà una una rassegna dei progetti sviluppati tra il 2011 e 2013 durante il Workshop “Scenari del design” del Corso biennale specialistico in “Design dei Sistemi” dell’ISIA di Roma,

alcuni dei quali elaborati in collaborazione con gli studenti della Chiba University di Tokyo durante la “Pordenone Design Week 2013” del Corso triennale in “Disegno Industriale” nella sede di Pordenone.

 

L’evento fa seguito a  “ TRANSITION TOWN Ipotesi per un design dell’inclusione “ ospitato  domenica 11 Novembre 2012 presso il Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia.

Il convegno verteva sostanzialmente sul concetto di Transizione come paradigma cognitivo attraverso cui leggere alcune importanti mutazioni generate dall’economia globalizzata, e su alcune ipotesi applicative nel campo dell’architettura finalizzata al sociale.

Si diceva nella presentazione dell’evento: “In altri termini siamo in presenza di processi accelerati tali che le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che le loro azioni si consolidino in comportamenti strutturati e tutto questo impedisce alle tante “dinamiche di flusso” emergenti di diventare stock, memoria, aumentando il campo delle esclusioni sociali, con una notevole perdita di risorse umane. In tal senso la casa, i fattori insediativi e abitativi, esprimono un confronto a nostro avviso estremamente stimolante a livello sia progettuale che di nuovi modelli di business.”

La riflessione sulla Transition Town si propone di aggregare un polo di talenti italiani nell’imprenditoria, nella ricerca, nel design, e di raccordarlo con altrettanti poli internazionali (es. Svezia/Finlandia, Giappone) per arrivare, attraverso una sorta di impollinazione incrociata delle competenze, dell’innovazione e del fare mercato, ad una serie di collaborazioni ed alleanze che diventino il punto di riferimento internazionale nel fornire soluzioni (progettare, costruire, ristrutturare, fornire materiali attrezzature e beni) per un habitat in grado di fronteggiare la sfida di un pianeta che ha raggiunto i 7 miliardi di abitanti e con risorse di converso sempre più limitate. In altri termini Transition Town si propone di mettere in collegamento sistematico aree ad alta intensità di ricerca ed innovazione (es. Scandinavia) con un sistema produttivi ad alta intensità manifatturiera ed applicativa (design) come quello italiano.

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