Per chi è (o andrà) in vacanza in Sardegna, a Nuoro fino al 18 ottobre c’è una mostra da non perdere.

Al Man (www.museoman.it)  è in programma l’esposizione “Vivian Maier street photographer” che raccoglie oltre 120 fotografie, catturate tra i primi anni Cinquanta e la fine dei Sessanta (e ancora, dieci filmati in super 8 e una selezione di immagini a colori) che sono solo una parte di ciò che ha lasciato la Maier: un archivio sterminato, con più di 150mila negativi, una miriade di pellicole non sviluppate, stampe, film in super 8 o 16 millimetri, registrazioni e appunti che la tata aveva accumulato durante la sua vita. (Qui il suo sito: http://www.vivianmaier.com/).

Già, perché Vivian Maier era una bambinaia per le famiglie benestanti di New York e di Chicago che per tutta la vita la Maier ha raccontato con i suoi scatti gli angoli e i momenti delle due metropoli americane, pur mantenendo segreta la sua passione. La Maier scelse di fotografare (prima con una Rolleiflex e poi con una Leica) nel tempo libero, prediligendo, tra i soggetti, le strade, le persone anonime, i particolari curiosi, oppure la più comune delle azioni. Ogni tanto nelle composizioni più ardite, la tata fotografa si rendeva visibile, scattandosi già all’epoca dei selfie, per poter diventare parte del racconto.

Oggi è la “nanny” più famosa degli Stati Uniti e a conquistare il pubblico, prima ancora delle sue fotografie, è stata la storia di tata Vivian, talmente insolita e affascinante, da non sembrare vera.  E si parla oggi come di una grande fotografa del Novecento, da accostare ai maestri del reportage di strada, da Alfred Eisenstaedt a Robert Frank, da Diane Arbus a Lisette Model.

Museo MAN, via S. Satta 27 - 08100 Nuoro;

Tel. 0784 25 21 10;

Orari: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Chiuso il lunedì