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La meravigliosa storia del Bisso, la seta del mare, e del suo museo a S.Antioco

A S. Antioco in Sardegna c'è una donna. Il suo nome è Chiara Vigo: è la maestra del bisso, colei che possiede la conoscenza, la sapienza antica del popolo Sardo. L'unica maestra al mondo che può e riesce. Ha creato il Museo del bisso: si tratta di un museo sui generis, dove sono esposte le sue opere e dove lei intrattiene i suoi ospiti e racconta e mostra come il bisso viene lavorato (http://www.chiaravigo.com/wordpress/il-bisso/).

Il Bisso, chiamato anche "seta del mare" è sempre stato un filato preziosissimo, tant'è che nella Bibbia, Dio ordina a Mosè di edificare il tempio dove verrà contenuta l'Arca dell'Alleanza, con questo prezioso materiale.

“La produce per difendersi dal polpo il più grande mollusco del Mediterraneo, la pinna nobilis, che vive fino a 25 anni e raggiunge lunghezze di un metro - Chiara Vigo parla lenta - Io mi immergo per metri e metri in apnea delfino, e la taglio. La porto in superficie e la dissalo per venticinque giorni e dopo lo immergo in un formulario formato da 14 alghe e da 2 succhi di limone diversi. Se non viene bagnato in questo particolare liquido, dopo un paio d’anni il bisso perde lucentezza e si fa sempre più sottile, fino a bucarsi o disintegrarsi. Gli oggetti che vengono a contatto con questo liquido, invece, diventano eterni”.

“Il bisso, dopo essere stato nel formulario, si risciacqua, si asciuga, si carda e finalmente si fila. Da questo momento può avere mille utilizzi: dal ricamo su tela, a quello con le unghie sul telaio. Adesso, però, è molto più difficile lavorarlo perché i fili non sono lunghi come un tempo. All’epoca di mia nonna raggiungevano i 25 cm, ora appena mezzo centimetro. Per questo i miei fili sono fatti con pezzetti di fili -  spiega - Niente a che vedere con quelli del baco. Per avere 100 grammi di bisso ci vogliono dieci anni di pesca. In cento immersioni raccolgo 300 grammi di grezzo che diventano 30 grammi di filo” aggiunge, afferrando un groviglio di materiale dalla coppetta in paglia che tiene sulla scrivania. “Ecco, la pesca di cinque anni sta appena in un pugno” mostra.

“Accettando di imparare la formula segreta, ho giurato fedeltà al bisso e all’acqua. Ho giurato di amare gli altri per come sono, e non per come vorrei che fossero. Ho giurato di vivere solo d’offerte perché il bisso non si compra, e non si vende -  continua - Vuole la leggenda che chi ci ha provato è finito male.”

 

Ora questo museo entro un mese verrà chiuso per volere dell'Amministrazione Comunale. Sostengono che il locale sia inagibile: in realtà il locale è bellissimo e perfetto, molto accogliente e pulito. Non vi sono segni di cedimenti strutturali. Non ci spieghiamo nè noi, nè lei, il motivo di questa triste decisione. Chiara ci ha chiesto di andare a trovarla e di chiedere ai nostri amici e conoscenti di fare lo stesso. E' di vitale importanza che possa continuare nella sua missione (https://www.facebook.com/Il-Museo-del-Bisso-non-deve-chiudere-1687578964788592/?notif_t=page_invite_accepted).

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