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Dettagli evento

Chi era Marino Auriti?

Ora: 1 Giugno 2013 a 30 Giugno 2013
Luogo: Folk Art Museum di New York
Città: New York
Sito web o mappa: http://www.folkartmuseum.org/…
Tipo di evento: progetto, architettura, museo, museo immaginario, arte popolare
Organizzato da: Folk Art Museum di New York
Attività più recente: 31 Mag 2013

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Descrizione evento

 La Biennale Arte di Venezia del 2013, curata da Massimiliano Gioni ha una dedica particolare e denuncia l’ispirazione all'opera di uno sconosciuto artista-autodidatta italiano: Marino Auriti. La figura di Auriti è davvero singolare e merita un approfondimento. Era nato nel 1891 a Guardiagrele, un piccolo paese in provincia di Chieti, in Abruzzo, e si trasferì alla fine degli anni 20 negli Stati Uniti, lui con suo fratello e le loro famiglie, fuggendo dalla persecuzione fascista. Amante dell’architettura, della meccanica e dell’arte, si costruì un garage dove progettava e faceva funzionare macchinari e modellini di edifici costruiti con le sue mani. Tra i modelli architettonici progettati e realizzati a mano lavorò a lungo al Palazzo Enciclopedico del mondo, "un concetto completamente nuovo di museo, progettato per contenere tutte le opere dell'uomo in qualsiasi campo, le scoperte fatte e quelle che possono seguire."

Il progetto era grandioso e ambizioso e, se realizzato, sarebbe stato un grattacielo di 136 piani, alto 700 metri e distribuito su ben 16 isolati, al centro di Washington, DC. Di questo edificio, a forma cilindrica con sviluppo piramidale e con una lunga antenna televisiva sulla sua sommità, Auriti costruì un modello in scala che oggi si può ammirare nel Folk Art Museum di New York (http://www.folkartmuseum.org/biennale e http://www.folkartmuseum.org/?p=folk&t=images&id=10725). L'edificio avrebbe dovuto avere 24 ingressi, 126 statue in bronzo di "scrittori, scienziati e artisti del passato, presente e futuro" e, sulla piazza, 220 colonne doriche con altre statue di scrittori, scienziati, artisti. Ai quattro angoli del complesso sarebbero sorti laboratori coperti da una grande cupola dorata, sormontati da statue di figure allegoriche che rappresentavano le quattro stagioni.

La visionarietà del progetto non risiede però tanto nella concezione dell’edificio, quanto nel suo contenuto. Il palazzo avrebbe dovuto infatti ospitare un grande museo con tutte le opere della creatività umana. Non solo opere d’arte, quindi ma oggetti, opere meccaniche, disegni, fotografie. Un museo immaginario, che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità in cui collezionare le più grandi scoperte dell’uomo, dalla ruota al satellite. “L’impresa rimase incompiuta – racconta oggi Massimiliano Gioni - ma il sogno di una conoscenza universale e totalizzante accomuna personaggi eccentrici come Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti che hanno cercato – spesso invano – di costruire un’immagine del mondo capace di sintetizzarne l’infinita varietà e ricchezza.

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