12 lug 2012 - Tra le vittime della "spending review" varata dal governo Monti figura anche l'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA), ente pubblico che a partire dal 2008 aveva preso il posto della Discoteca di Stato acquisendone competenze,  personale e risorse.  

Dopo l'ETI una seconda vittima: un altro importante Ente Culturale viene trattato alla stregua di "ente inutile".

Il decreto legge 95 del 6 luglio 2012, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica, statuisce infatti (all'articolo 12, comma 38), che  a decorrere dalla data di entrata in vigore del provvedimento  "le funzioni e i compiti, nonché le risorse di personale, finanziarie e strumentali, dell'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi sono trasferite alla competente Direzione generale del Ministero per i beni e le attività culturali".   

L'istituto, come si legge sul suo sito Internet http://www.icbsa.it/index.php?PHPSESSID=b15f9e6ac93d11c24425d3a8d8cf01f1,  custodisce e gestisce un patrimonio di oltre 300 mila supporti, "dai cilindri di cera inventati da Edison, ai dischi, nastri, video fino agli attuali supporti digitali. Conserva anche una ricchissima collezione di strumenti storici per la riproduzione del suono: fonografi, grammofoni e altri apparecchi dalla fine dell'ottocento agli anni cinquanta".

La convinzione è che la soppressione dell'ICBSA sia un nuovo, grave colpo alla conservazione della memoria ed alla diffusione della cultura nel nostro Paese.

PER SOTTOSCRIVERE L’APPELLO per la revisione del decreto di soppressione
BISOGNA INVIARE UNA E-MAIL ALL’INDIRIZZO: nonchiudiamoicbsa@yahoo.it
CON ALL’OGGETTO “SOTTOSCRIZIONE APPELLO” E NEL TESTO NOME E COGNOME O NOME DELL’ISTITUZIONE, ENTE, ASSOCIAZIONE CHE SI RAPPRESENTA.

L'appello contro la soppressione dell'ICBSA (ex Discoteca di Stato) è anche una pagina Facebook.