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IL F.A.I. lancia LE PRIMARIE DELLA CULTURA

Dettagli evento

IL F.A.I. lancia LE PRIMARIE DELLA CULTURA

Ora: 31 Gennaio 2013 a 7 Febbraio 2013
Luogo: web
Sito web o mappa: http://www.primariedellacultu…
Tipo di evento: cultura, web, ambiente
Organizzato da: FAI – Fondo Ambiente Italiano
Attività più recente: 1 Feb 2013

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Descrizione evento

Dal 7 al 28 gennaio 2013

Il 24 e 25 febbraio gli italiani saranno chiamati ad esprimersi alle elezioni politiche per indicare i propri rappresentanti in Parlamento. La legge elettorale, però, impedisce di scegliere deputati e senatori. Il cosiddetto Porcellum obbliga a votare per liste bloccate.

Per questo, non potendo scegliere i candidati, i cittadini dovrebbero avere almeno l’opportunità di scegliere le idee che vorrebbero vedere sostenute dai prossimi governanti.

E' l'obiettivo a cui puntano le “Primarie della Cultura”, iniziativa nata dall'idea di un gruppo di giovani al quale il FAI – Fondo Ambiente Italiano intende dar voce. 

Per la prima volta in Italia viene indetta una grande consultazione popolare con lo scopo di promuovere e valorizzare soluzioni concrete nell'ambito della cultura, del paesaggio, dell’ambiente.

Grazie all'impulso che viene dai giovani, la cultura può e deve entrare a far parte a pieno titolo del temi della prossima campagna elettorale, con lo scopo di sostenere e rafforzare un settore dinamico, interessante e di valore irrinunciabile per tutti gli italiani.

 

Come si vota

Sul sito www.primariedellacultura.it tutti i cittadini possono registrarsi e votare per i temi che ritengono prioritari nei settori che da sempre contraddistinguono l’attività del FAI: cultura, paesaggio, ambiente. A disposizione dei votanti ci sono 15 temi selezionati, lunghi lo spazio di un tweet: dalla destinazione di una quota minima del denaro pubblico per la cultura, alle  politiche per lo sviluppo del turismo, alla revisione delle norme che regolano il consumo di suolo, a misure che fermino lo svuotamento dei centri storici, all'aumento di ore di storia dell’arte nei programmi scolastici.  

Ogni votante può indicare fino a tre temi. Le procedure di voto sono aperte per tre settimane, dal 7 al 28 gennaio, periodo durante il quale la piattaforma internet, anche grazie all’interazione tramite i social network Facebook, Twitter, G+, permetterà agli utenti di esprimere commenti sui temi e integrarli con suggerimenti. 

Al termine delle operazioni di voto, tutte le preferenze raccolte tramite il sito www.primariedellacultura.itservono a stilare la classifica dei temi più votati. I dati vengono annunciati ufficialmente e presentati ai partiti e candidati delle prossime elezioni politiche, che potranno impegnarsi pubblicamente a sostenerli in caso di vittoria. 

 

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Commento da Maurizio Caminito su 31 Gennaio 2013 a 12:56

Primarie della cultura, centomila voci:
"Basta tagli, difendiamo il territorio"

Successo per la consultazione indetta dal Fondo Ambiente Italiano: far risalire gli stanziamenti culturali dall'attuale 0,19% del bilancio dello Stato ad almeno l'1%; stop al consumo del paesaggio; piani certi per la sicurezza del territorio; agricoltura: più lavoro e benessere a km zero; diritto allo studio, dovere di finanziarlo

di ANTONIO CIANCIULLO / LA REPUBBLICA

 

ROMA - In 100 mila hanno votato per bocciare il governo uscente e chiedere al prossimo un cambio di marcia. In Italia, il paese con la maggiore concentrazione di beni culturali, la cultura è trattata con sufficienza e gli stanziamenti pubblici sono fermi a un ridicolo 0,19% del bilancio dello Stato (6 volte meno della Gran Bretagna, 5 volte meno della Francia). Dal web parte la richiesta di non scendere sotto l'1%. E' il risultato delle primarie della cultura organizzate dal Fai (Fondo Ambiente Italiano). Una consultazione popolare on line indetta tra il 7 e  il 28 gennaio.

Hanno votato esattamente 101.993 persone: in maggioranza donne (61,5%), con una forte presenza dei giovani tra i 20 e i 30 anni (22,5% del totale). E il verdetto è chiaro. Due i messaggi: il primo è rimettere i conti a posto dando alla cultura quello che è della cultura. Il settore riceve lo 0,19% del bilancio dello Stato ma dà un contributo pari al 4,5% del Pil, in calo perché ormai i tagli hanno prodotto danni molto pesanti anche in termini economici. Il più gettonato tra i 15 temi proposti è stato quello contenente la proposta di portare i fondi per i beni culturali almeno all'1% del bilancio dello Stato per riallinearci all'Europa (17,5% dei voti). Il secondo messaggio viene dall'assieme degli altri 4 temi entrati nella top five: stop al consumo del paesaggio (14,9%); piani certi per la sicurezza del territorio (9,5%); agricoltura: più lavoro e benessere a km zero (8,8%); diritto allo studio, dovere di finanziarlo (7,8%). 

"Tre di questi quattro temi raccontano la rivoluzione che è avvenuta nel concetto di cultura", ha spiegato il vicepresidente del Fai Marco Magnifico. "La visione astratta e rarefatta del termine è ormai superata: cultura vuol dire tutela del paesaggio, lotta all'abusivismo, difesa dell'equilibrio idrogeologico, agricoltura pulita. Sono questioni concrete dalle quali dipende anche la possibilità di superare la crisi che ci paralizza. Un'indicazione molto chiara per il governo che uscirà dalle urne".

Un'indicazione sostenuta dai numeri. Il consumo del suolo viaggia al ritmo di 75 ettari al giorno e negli ultimi 50 anni i Comuni che si sono spopolati hanno aggiunto 800 metri quadrati di urbanizzazione per ogni abitante perso. Nonostante tre condoni, si calcola ci siano ancora 1 milione e 700 mila alloggi abusivi. Una cementificazione che, con la spinta determinante del caos climatico provocato dalla crescita delle emissioni serra, ha esasperato l'effetto dei fenomeni estremi come inondazioni, alluvioni e frane. Solo le frane tra il 1950 e il 2009 hanno provocato 6.439 vittime tra morti, feriti e dispersi.

(30 gennaio 2013)

Partecipo (3)

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