Archivi, biblioteche, libri e musei. Attività e progetti di innovazione
Ora: 2 Novembre 2012 a 23 dicembre 2012
Luogo: Palazzo Incontro
Via: Via dei Prefetti
Città: Roma
Tipo di evento: mostra, arte, pittura, scultura, fotografia, letteratura, poesia
Organizzato da: Associazione Teorema
Attività più recente: 10 Nov 2012
Esporta in Outlook o iCal (.ics)
MySpace Tweet Facebook Facebook
Intensa, carica di rimpianto, ricca di lavori di qualità, da non perdere, la mostra PPP una polemica inversa, visibile fino al 23 dicembre nelle sale di Palazzo Incontro in via dei Prefetti.
L’iniziativa torna a celebrare Pasolini, il più battagliero testimone e contestatore dell’Italia del boom. L’originale copione di questa rivisitazione, curata da Flavio Alvernini per l’associazione Teorema in collaborazione con Achille Bonito Oliva e Gianni Borgna, chiede a ventidue artisti di varie generazioni di interpretarle ognuno a suo modo. E l’omaggio si trasforma in un commosso e rispettoso rito d’addio, intriso di buona e cattiva coscienza, nostalgia e rassegnazione.
Al centro del progetto, l’opera poetica di Pasolini, undici componimenti in versi tratti da ‘Le ceneri di Gramsci’, ‘La religione del mio tempo’, ‘Poesia in forma di rosa’, ‘Trasumanar e organizzar’, saranno rielaborati creativamente da due generazioni diverse di artisti, alcuni fra i più importanti pittori, scultori e fotografi operanti nel panorama italiano e internazionale: Claudio Abate, Carla Accardi, Gianfranco Baruchello, Matteo Basilè, Veronica Botticelli, Laura Canali, Giuseppe Capitano, Gianni Dessi’, Mauro Di Silvestre, Rocco Dubbini, Giosetta Fioroni, Nino Giammarco, Franco Gulino, Jannis Kounellis, Elena Nonnis, Nunzio, Giuseppe Pietroniro, Michelangelo Pistoletto, Oliviero Rainaldi, Pietro Ruffo, Maurizio Savini, Sten & Lex.
Bella e struggente la portantina d’acciaio brunito sulla quale Yannis Kounellis ha deposto come su una lapide tombale una giacca sgualcita e un mazzo di fiori. Ingegnoso e inquietante il ritratto di PPP ricavato da una sovrapposizione di mappe plastificate di Roma. Michelangelo Pistoletto e Giuseppe Capitano, evocano i versi di Pasolini sulla bandiera rossa del marxismo trasformata in straccio: il primo con la foto specchiante di due mani che sventolano un tappetino da cucina; il secondo con un sacco di iuta che pende arricciato. Carla Accardi prova a ridar corpo a una poesia sul desiderio di ricchezza che travolgeva negli anni Sessanta le tradizioni di solidarietà del proletariato. Nunzio firma l’opera forse più scarna e intensa: due tronchi di cono anneriti sovrapposti.
(FONTE: Il Messaggero)
© 2023 Creato da Maurizio Caminito.
Tecnologia
RSVP perché PPP UNA POLEMICA INVERSA: un omaggio di ventidue artisti a Pasolini possa aggiungere commenti!
Partecipa a movimENTI CULTURALI