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Una giornata particolare alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

Dettagli evento

Una giornata particolare alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

Ora: 12 Ottobre 2011 a 31 Ottobre 2011
Luogo: BNCR
Via: viale Castro Pretorio, 105
Sito web o mappa: http://www.teatrovalleoccupat…
Tipo di evento: biblioteca, protesta, bncr, teatro valle, tq
Organizzato da: Teatro Valle Occupato
Attività più recente: 29 Ott 2011

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Descrizione evento

Avrebbe dovuto essere un'altra cosa: un incontro per parlare della Biblioteca Nazionale di Roma e della grave situazione in cui versano tutte le biblioteche italiane in questo momento di crisi e di tagli alla cultura.

Varie associazioni, tra cui gli autori che si riconoscono nella "Generazione TQ", i lavoratori che hanno occupato il Teatro Valle e numerosi esponenti del mondo della cultura si erano dati appuntamento per un'assemblea pubblica di protesta dal titolo "Carta contro forbice: contro i tagli alla cultura, per le biblioteche come bene comune, per una rivolta del sapere".
Ma al loro arrivo si sono trovati cinque blindati della polizia che hanno impedito l'ingresso sia ai partecipanti all'iniziativa che all'utenza.

Le ragioni dei promotori  dell'iniziativa sono ben esplicitate nella pagina del Teatro valle Occupato: http://www.teatrovalleoccupato.it/in-diretta-dalla-biblioteca-nazionale-la-polizia-impedisce-laccesso

 

Si è trattato forse di un equivoco, come ha suggerito Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio 3, il cui intervento era previsto all'interno dell'incontro e che ha, invece, dovuto fare un breve discorso sul piazzale antistante l'ingresso alla BNCR? Difficile crederlo. Forse piuttosto è stata la plastica dimostrazione di quanto una parte del mondo delle biblioteche non abbia capito che è in gioco la sua stessa sopravvivenza.

Con un contorno di azioni grottesche che la dicono lunga sullo stato di degrado di alcune delle nostre istituzioni culturali più importanti. 

 «La Digos mi ha chiesto i documenti – ha detto ad esempio Christian Raimo, uno dei promotori dell'iniziativa -. Incredibile. Avevamo concordato col direttore questo incontro. Poi lunedì sera alle sette ci ha fatto sapere, all’improvviso, che non era più possibile tenere l’assemblea dentro la Nazionale. Evidentemente qualcuno glielo ha imposto…».

Ma, soprattutto, fa male l'immagine, ripresa da tutti gli organi di stampa, offerta dallo schieramento di un cordone di polizia davanti ai cancelli della biblioteca per impedire l'ingresso a chi vorrebbe lottare per salvarla. (dal CdS: http://www.teatrovalleoccupato.it/wp-content/uploads/2011/10/articolo-corrrere-della-sera-roma.pdf)

 

(vedi anche il servizio di RAI3 Lazio: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-91da819e-4545-433d-8537-88bcd47dbfe2.html).

"Alla fine, gli organizzatori hanno deciso di tenere l'assemblea davanti ai cancelli chiusi della Biblioteca, sotto gli occhi degli agenti. Molti gli scrittori e gli intellettuali presenti: da Marino Sinibaldi (direttore di Radio Tre Rai) agli scrittori Nicola Lagioia, Francesco Piccolo, Flavio Soriga, Elena Stancanelli. In molti hanno denunciato un'azione ritenuta esagerata. «Volevamo solo denunciare lo stato di abbandono in cui versa la cultura oggi in Italia, con un centro come la Biblioteca Nazionale che ne è un po' l'emblema», ha detto Christian Raimo. «I fondi di cui dispone sono infinitesimali rispetto a quelli di altre grandi biblioteche europee, la sua chiusura estiva non ha pari a livello internazionale, così come gli orari quotidiani ridotti», ha proseguito." ( http://www.unita.it/culture/polizia-in-biblioteca-i-tornelli-stoppano-protesta-1.340871).

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Commento da Maurizio Caminito su 13 Ottobre 2011 a 16:58

 

cari amici, devo dare atto della grande correttezza di Stefano Parise che ha così rettificato un passaggio del comunicato dell'AIB, che era sembrato, a me come ad altri colleghi, un po' stridente. Grazie Stefano e buon lavoro.

 

"Cari colleghi,
 mi corre l'obbligo di una precisazione e di una rettifica. La
precisazione si riferisce al fatto che la responsabilità per il testo
pubblicato su questa lista dal segretario dell'associazione va ascritta
solo e soltanto al sottoscritto, che ha letto e autorizzato l'invio.

 La rettifica si riferisce alla frase che in molti hanno sottolineato.
Ogni distinguo sul ruolo e le funzioni di questo o quell'istituto di
fronte alla sproporzione di quanto si è verificato martedì a Roma è
fuori luogo. Le biblioteche sono e restano luoghi per il libero
confronto delle idee, questo è chiaro a me, al cen, a tutti.Il senso del
nostro pensiero risulta travisato da una formulazione infelice, frutto
della fretta e della concitazione di queste giornate (che ha avuto e
avrà strascichi anche nei prossimi giorni).

 L'AIB sostiene da sempre che le biblioteche debbano essere, prima
ancora che luoghi deputati allo studio e alla ricerca, luoghi aperti
alla libera espressione delle idee e alla costruzione di una coscienza
civica fondata sulla centralità della cultura e dell'istruzione. Questi
principi sono fondativi per la nostra associazione. La situazione che si
è creata ieri ci ricorda invece che basta poco per trasformare un luogo
di cultura in uno spazio inaccessibile e ostile, soprattutto quando la
sproporzione fra azione e reazione è così evidente.

 Credo che il sottoscritto e il cen abbiano dimostrato in questi mesi
con atti concreti che non ci sono timori reverenziali verso chichessia.
Il problema che pongo è diverso: vogliamo concentrarci sui temi
ispiratori della manifestazione di martedì - la crisi delle biblioteche,
il loro ruolo nel contesto della cultura e dell'accesso alla conoscenza
- oppure contribuire ad oscurarli e a farli scomparire dalla scena
perchè qualcuno (e anch'io credo con Guerrini che sarebbe utile - e
forse non scontato - sapere chi) ha avuto la sfrontatezza di mettere la
polizia davanti alla biblioteca (cosa, va da sè, di gravità inaudita)?

 Le biblioteche non possono essere ridotte a un problema di ordine
pubblico; però, se vogliamo far parlare dei problemi del nostro
comparto, se vogliamo stringere alleanze con altri operatori della
cultura e con la società civile, l'indignazione non basta e forse alla
lunga nemmeno serve, se non a sviare il discorso.

 Quello di riportare la discussione sul merito dei problemi che
affligono le biblioteche all'interno di un confronto civile e
costruttivo non è una mezza misura ma un obiettivo politico.
 Vogliamo portare questa discussione in tutte le città italiane in cui
ciò sia possibile, come stanno facendo in questi giorni i colleghi
archivisti, partendo da Roma e, possibilmente, dalla BNCR.
 Senza che ciò significhi minimizzare ciò che è accaduto.

 Spero che l'obiettivo sia condiviso e trovi la collaborazione e il
sostegno dell'intera comunità professionale.

 Un saluto a tutti

 Stefano Parise
 Presidente
 Associazione Italiana Biblioteche"

Commento da Maurizio Caminito su 13 Ottobre 2011 a 8:55

Comunicato del FORUM DEL LIBRO su “Carta batte forbice” e sui fatti accaduti ieri alla Biblioteca Nazionale di Roma

 

Il Forum del Libro aveva aderito all’assemblea pubblica “Carta batte forbice” che varie realtà del mondo della cultura avevano promosso per la giornata di ieri presso la Biblioteca Nazionale di Roma, per discutere dei tagli alle biblioteche e della crisi insostenibile in cui esse versano, che sta causando forti riduzioni del servizio e sta portando tanti istituti inesorabilmente verso una chiusura di fatto.

Al loro arrivo in biblioteca, gli organizzatori e i partecipanti hanno trovato i cancelli sbarrati e un cordone di polizia in tenuta antisommossa, perché la Direzione della Biblioteca aveva deciso di non autorizzare più l’assemblea: questo spiegamento di forze, assolutamente sproporzionato, ci è sembrata un’inutile provocazione.

Tutti abbiamo sempre pensato alle biblioteche come luoghi del confronto e del libero accesso alla conoscenza. Invece ci siamo trovati di fronte all'immagine di una struttura chiusa, che rappresentava emblematicamente  le difficoltà che nel nostro Paese si incontrano quando si vuole scavalcare il muro che divide chi gestisce la
cosa pubblica e la politica culturale dalla società civile: gli agenti con gli elmetti erano stati chiamati per contrapporsi a chi voleva difendere le biblioteche!

Resta la nostra convinzione che sui problemi delle biblioteche si possa e si debba discutere dentro le biblioteche, promuovendo un dibattito ampio e civile, aperto a tutti gli operatori della cultura e del mondo del libro, e ancor di più alla società civile, che meritoriamente aveva mostrato interesse ai destini delle biblioteche e al loro ruolo nella vita delle nostre comunità.

 

Roma, 12.10.2011

Commento da Maurizio Caminito su 12 Ottobre 2011 a 21:58

E ora?
Gli organizzatori, adesso, promettono di ritornare alla Biblioteca Nazionale, giurano di voler andare avanti con la protesta, una protesta pacifica, in «nome di un diritto al sapere - come ha ironizzato un utente della stessa biblioteca uscendo dai cancelli sbarrati - che non può essere negato perché un tornello non funziona».  

 

Ora la Fp-Cgil in una nota esprime piena solidarietà agli organizzatori della "civilissima manifestazione di protesta, agli utenti a cui è stato impedito l'accesso a un pubblico servizio e ai lavoratori della Biblioteca, costretti ad assistere a un episodio squalificante e incredibile, vergognoso per una Amministrazione che dovrebbe difendere la cultura e che invece ha paura della protesta civile". Ma c'è da dire, ad onor del vero, che i lavoratori della BNCR presenti alla protesta erano un numero esiguo.

 

E, sempre per essere totalmente sinceri, il comunicato diffuso dall'AIB il giorno dopo la manifestazione, mentre dichiara che è sua intenzione "nei prossimi giorni lavorare affinché il tema della crisi delle biblioteche posa trovare spazi di discussione e confronto pubblici, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative di tutti", si  lascia sfuggire una dichiarazione a dir poco sconcertante: "Abbiamo anche sentito qualcuno affermare che la BNCR è diventato un simbolo di libertà: come Associazione crediamo che non faremmo un buon servizio alla professione accreditando questa visione. La Biblioteca nazionale di Roma deve essere simbolo di altri valori, legati alla conservazione e alla trasmissione della memoria; sono altre le biblioteche che più correttamente simboleggiano, o dovrebbero simboleggiare, la libertà di pensiero di informazione."

 

Non resta che augurarsi che in un prossimo futuro i bibliotecari siano in grado di promuovere sulla condizione delle biblioteche un dibattito ampio, unendo la propria voce a quella di un pezzo della società civile, che, per dirla con Giovanni Solimine "meritoriamente aveva mostrato interesse ai destini delle biblioteche e al loro ruolo nella vita delle nostre comunità."

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