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"Salvate i musei nel territorio del Lazio!" Un appello di 50 direttori

Dettagli evento

"Salvate i musei nel territorio del Lazio!" Un appello di 50 direttori

Ora: 25 Gennaio 2013 a 25 Febbraio 2013
Luogo: web
Sito web o mappa: http://www.museinelterritorio…
Tipo di evento: appello pubblico, museo, lazio
Organizzato da: Coordinamento dei direttori dei musei nel territorio del Lazio
Attività più recente: 23 Feb 2013

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Descrizione evento

Il coordinamento dei direttori dei musei nel territorio del Lazio, composto dai direttori di oltre 50 musei diffusi nella regione, ha prodotto un documento nel quale si sottolinea il significativo ruolo di questi musei, radicati sul territorio e strettamente legati alle comunità locali. 

Il documento, nel dare un quadro chiaro dell’identità di queste istituzioni, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul tragico azzeramento di risorse che colpisce anche queste strutture, con gravi ripercussioni sui servizi e sulle attività offerte, che coinvolgono profondamente sia le comunità interessate sia il vasto pubblico dei visitatori.

 

"Il quasi totale azzeramento dei fondi destinati alla cultura, e in particolare ai musei, agli archivi e alle biblioteche impedisce di fatto la realizzazione delle moltissime attività che questi istituti proponevano nel territorio, a fronte di costi bassissimi (nell’ordine delle poche migliaia di euro); iniziative di grande qualità e impatto che coinvolgevano profondamente le comunità interessate, tanto dal punto di vista della profusione di idee e di energie, quanto, e non ultimo, dell’indotto occupazionale ed economico."


In un quadro di grave crisi nazionale, nel quale tutte le strutture culturali sono interessate da sostanziosi tagli, in una logica che sembra considerare la cultura elemento non indispensabile allo sviluppo sociale, è necessario ribadire l’importanza dei musei nel territorio, presidi culturali delle comunità, strutture che svolgono nel panorama culturale italiano un ruolo diverso ma altrettanto importante di quello dei grandi musei. 
Per questo è importante sostenere i musei del Lazio sottoscrivendo l’appello dei direttori. 


E’ possibile leggere il documento e firmare l’appello presso il sito www.museinelterritorio.info

 

Per contatti: info@museinelterritorio.info

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Commento da Maurizio Caminito su 11 Febbraio 2013 a 13:47

I musei nel territorio del Lazio

Fin dagli anni Settanta del secolo scorso la Regione Lazio ha avviato una politica di promozione e regolamentazione dei musei nel territorio. Le caratteristiche storiche, artistiche, naturalistiche e demoetnoantropologiche del Lazio sembravano infatti tali da rendere necessaria la creazione di istituti culturali che si occupassero del patrimonio, istituti le cui peculiarità sono proprio la capillare diffusione nel territorio e la qualità delle loro proposte, sia in termini di collezioni che di iniziative. Le strutture venivano quindi affidate al tessuto sociale e agli enti locali del territorio.

Queste politiche regionali, fra le più avanzate a livello nazionale, hanno reso possibile la nascita e il funzionamento di un considerevole numero di musei, molti dei quali notevoli per l’entità del patrimonio, qualità degli allestimenti, pluralità dell’offerta, legame con le comunità di riferimento. Questi musei rappresentano oggi una risorsa primaria per la vita culturale, non solo della regione, svolgendo compiti di grande importanza in termini di ricerca scientifica, conservazione, valorizzazione, didattica.

I musei nel territorio (leggi tutto il documento)

Tale complesso sistema, attualmente fortemente radicato sul territorio e impegnato in questo ampio ventaglio di attività, è oggi in forte crisi, minacciato da una disattenzione che ne arresta ogni possibilità di sviluppo e di azione, mettendone in dubbio la stessa esistenza.

Il quasi totale azzeramento dei fondi destinati alla cultura, e in particolare ai musei, agli archivi e alle biblioteche impedisce di fatto la realizzazione delle moltissime attività che questi istituti proponevano nel territorio, a fronte di costi bassissimi (nell’ordine delle poche migliaia di euro); iniziative di grande qualità e impatto che coinvolgevano profondamente le comunità interessate, tanto dal punto di vista della profusione di idee e di energie, quanto, e non ultimo, dell’indotto occupazionale ed economico.

Tutto questo accade nel totale disinteresse dei protagonisti del dibattito culturale in Italia. Nei grandi tavoli di discussione, e nel resoconto che ne danno stampa e televisione, è infatti rappresentata solo la realtà dei ‘grandi’ musei, a scapito di strutture che giocano nel panorama culturale italiano un ruolo diverso ma altrettanto importante, a volte di impatto anche in termini di innovazione e qualità della proposta.

Il Coordinamento dei Direttori dei musei nel territorio del Lazio, nel denunciare la situazione attuale, auspica un’inversione di tendenza nelle politiche culturali del prossimo futuro, al fine di non rendere vani il lavoro finora svolto e le risorse impiegate negli ultimi venti anni, e sollecita un confronto sulle prospettive di queste importanti istituzioni tanto con i protagonisti dell’informazione quanto con quelli politici.

Commento da stefano rollero su 25 Gennaio 2013 a 10:20

La gestione dei beni culturali, salvo pochi casi, versa in una condizione disastrosa.

La mancanza di risorse, gli sprechi, le carenze organizzative e la presenza di persone incompetenti fanno sì che il nostro patrimonio sia spesso mal gestito; ci sono capolavori inestimabili nei sotterranei dei musei, un depositi di opere di grande valore penalizzate solo per limiti di spazio espositivo.

 

Sono vent'anni che dicono le stesse cose : milioni di euro dei contribuenti buttati per favorire il potente di turno, i compari, i servi e le mignotte,  progetti mai realizzati ma finanziati, la politica affaristica, Ministero del Beni Culturali latitante con una gestione infame e arrogante, che non considera più la cultura come momento fondante della dignità di un popolo.

Ci troviamo in uno sfascio totale, alimentato da un'arroganza politica senza pari che non si preoccupa di null'altro che di se stessa!

Disse Tremorti:  “con la cultura non si mangia.”

 

L’area archeologica di Pompei, è tra le più visitate al mondo con oltre 2,5 milioni di turisti l’anno.

 

 I drammatici crolli delle Domus a Pompei , i monumenti, castelli, torri e cattedrali che in mancanza di manutenzione, crollano per il terremoto, sono l'ennesimo tragico emblema della condizione del nostro Paese che non è in grado di mantenere l'unica ricchezza: la bellezza artistica del territorio e la sua cultura.

Diversi paesi Europei, tutelano e valorizzando anche i loro piccoli tesori, che generano turismo e posti di lavoro.

In Italia invece si sprecano anche le risorse umane, archeologi, storici dell’arte e restauratori che hanno studiato con passione ma che per anni si ritrovano quasi sempre sottoutilizzati, per decenni, con pochi soldi, in lavori precari.

La priorità è il lavoro. Si potrebbe  far ripartire l'Italia con  le  idee, riaccendere una speranza perché un Paese che non riesce a svilupparsi senza dare un futuro alle nuove generazioni è un Paese in estinzione..

La cultura, secondo me è un volano di crescita,  anzi, un settore trainante, che può diventare una nuova occasione per l’Italia nella promozione dei beni e la realizzazione di eventi culturali in sinergia con centri di ricerca e istituzioni culturali pubbliche e private per formare nuove professionalità nella sua gestione.

 Il rigore è necessario, ( basti pensare al colossale e folle spreco di centinaia di milioni di euro per il G8 alla Maddalena) ma c’è la necessità di avere un piano alternativo: investimenti capaci di raggruppare tutte le risorse intellettuali e materiali per fare della cultura un motore di cambiamento.

 

Coinvolgere il ricchissimo tessuto di istituzioni e associazioni, di una fiorente iniziativa creativa e culturale, di un vasto mondo di autoproduzione e microimprenditorialità artistica e artigianale.

 

Tutto questo però deve essere messo a sistema, dotato di strutture e infrastrutture di promozione turistica vere, anche di progetti internazionali, governato insomma da una visione d’insieme e una regia che coordini le tante energie creative del Paese.

 

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