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Bruxelles, 18 dicembre 2012 – Un altro importante passo verso l’adozione della nuova programmazione pluriennale per la cultura e le industrie creative è stato fatto oggi con il voto di Europa Creativa in commissione Cult, relatrice l'eurodeputata PD/S&D Silvia Costa. 22 voti a favore su 24 in Commissione CULT per il programma che contiene misure e stanziamenti per cultura e creatività in Europa per il settennio 2014-2020.

 

Nell’ambito del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2014-2020, la Commissione Europea propone un aumento significativo del bilancio destinato ai settori culturali e creativi, che ammonterà a un totale di 1,801 miliardi di Euro, ossia un incremento del 37% rispetto ai livelli attuali di spesa, in linea con la logica di fondo e le priorità della strategia Europa 2020, che considera gli investimenti nei settori culturali e creativi funzionali all’obiettivo della strategia di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

La struttura del programma tiene conto della complessità e dell’eterogeneità dei settori culturali e creativi, in cui coesistono organizzazioni finanziate con fondi pubblici, organizzazioni senza scopo di lucro e imprese commerciali: ciò significa che azioni e inviti a presentare proposte generici per l’intero programma non risponderebbero alle esigenze dei diversi operatori, risulterebbero poco chiari e potrebbero talvolta addirittura generare confusione.

Per questi motivi il programma sarà articolato in tre sezioni:

– una sezione transettoriale relativa a tutti i settori culturali e creativi;

– una sezione Cultura destinata ai settori culturali e creativi;

– una sezione MEDIA destinata al settore audiovisivo.

Il programma istituirà per la prima volta all’interno della sezione transettoriale uno strumento finanziario destinato ai settori culturali e creativi, complementare ad altri strumenti dell’UE nel quadro dei fondi strutturali o del programma per la competitività e l’innovazione.

Nel programma Cultura è stato ripristinato il  sostegno ai festival, migliorate le misure a supporto della  mobilità degli artisti e delle opere e valorizzato il ruolo della formazione delle competenze e dell'alfabetizzazione mediatica e digitale anche al fine di ampliare il pubblico e migliorare la competitività del comparto.

Il programma MEDIA include la nuova misura del sottotitolaggio per le opere audiovisive e particolare  attenzione  allo  sviluppo  di  nuove  e  giovani  audience,  nonché  al  ruolo  dei produttori indipendenti nelle azioni di coproduzione con le tv. MEDIA prevede inoltre l’accompagnamento del processo di digitalizzazione nel settore audiovisivo sia per sostenere la distribuzione nelle sale, sia a favore dello sviluppo di nuove piattaforme on line.

Particolare attenzione è stata dedicata alla cultura nella sua dimensione di inclusione sociale, di prodotto destinati a giovani e alla valorizzazione del patrimonio culturale, cinematografico e audiovisivo.

Novità anche sul fronte delle regole per la gestione del programma, che prevede un ruolo di indirizzo e valutazione più forte del Parlamento Europeo e degli stakeholders, con il ricorso  agli  Atti  delegati  contenenti  la  definizione  del  Piano  di  lavoro  annuale,  e l’introduzione dei rapporti di medio termine e finale.

" Abbiamo  voluto  mantenere  e consolidare - ha  spiegato  Silvia  Costa -  il marchio MEDIA conosciuto e apprezzato dagli operatori negli ultimi 20 anni e sottolineare  meglio  le  specificità  degli  obiettivi  e  delle  misure  dei  due  programmi valorizzando anche progetti intersettoriali e interdisciplinari. In particolare abbiamo previsto che il budget di 1.8 miliardi sia suddiviso per il 55% il 30% e almeno il 15% con garanzia di sostegno finanziario adeguato e rafforzamento del ruolo dei Desk MEDIA e dei punti di contatti nazionali. Con questa relazione abbiamo reso più coerente il programma Europa Creativa con i suoi obiettivi strategici: più offerta, più diversità, più cultura per tutti i cittadini europei e più ampio parternariato con Paesi terzi nel rispetto della doppia natura della cultura come valore intrinseco e come sfida per lo sviluppo".

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